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6 dicembre 2009

Grittibänz

Vi presento questa preparazione più perchè desidero parlare di alcune tradizioni legate alla Svizzera, il mio Paese natale, che non perchè abbia qualche passaggio particolare.

Sono nata e cresciuta in Svizzera, da genitori uno italiano e l'altro svizzero, in un Cantone Ticino in cui molto spesso capita di sentirsi più prossimi alla vicina penisola che non ai connazionali (per esempio) di Basilea o Zurigo: almeno, per me è sempre stato così.
Nonostante ci siano, nelle tradizioni nazionali e religiose, molti punti in comune, capita anche che ci siano diversi modi di festeggiare o ricordare un determinato evento o santo.
Da ragazzina facevo sempre una gran confusione.
"Allora, fatemi capire: la Befana in Italia quando viene?"
"Il 6 gennaio."
"No, da noi in Svizzera viene il 6 dicembre, con San Nicolao."
"Ma no! La Befana è il 6 dicembre ti dico!"
"No invece, il 6 gennaio i tre Re Magi arrivano alla grotta per vedere Gesù Bambino!"
"Ma scusa, allora il 6 gennaio, la Befana non vi porta i doni? Dolcetti, caramelle, o carbone se non siete stati bravi?"
"No. La Befana aiuta San Nicolao a portare mandarini, frutta secca, torroncini e cioccolata il 6 dicembre."
".........."
".........."
"MAMMAAAAAA, com'è sta storia della Befana, di San Nicolao e dei Re Magi????"

 Ebbene sì, per noi scfizzeri :) la Befana accompagna San Nicolao il 6 dicembre, e per ricordare questo evento si è scelto di creare dei pani apposta.
Ecco un po' della loro storia, in particolare del Grittibänz, il pane che ricorda San Nicolao.

[...] estratto da www.swissworld.org/it
La Svizzera afferma di essere la nazione con la più grande varietà di pane - più di 200 tipi diversi, un numero che si avvicina a quello dei suoi formaggi.

Ogni cantone ha il proprio tipo di pane, ed esiste tutta una serie di pani speciali che vengono infornati per le varie occasioni: battesimi, matrimoni, funerali, feste religiose e in tempo di carnevale. E, ovviamente, a ogni tipo di pane sono legate storie e tradizioni.
Alcuni di questi pani vengono fatti per commemorare determinati santi. [...]

Il pane ha da sempre un profondo significato per tutte le culture ed è radicato in molte religioni, miti e usanze come simbolo di nutrimento e di vita.

In Svizzera le usanze legate al pane sono particolarmente numerose nel periodo di Natale, di Carnevale e dell’Epifania.
Il «Grittibänz» si ritrova nel periodo prenatalizio, la treccia a Capodanno e il dolce dei Re Magi per il 6 gennaio: ogni prodotto di panetteria ha una sua storia.
I pani vengono modellati in forme speciali, che rappresentano solitamente l'uomo, gli animali o delle figure simboliche. Nel significato originario, dovevano proteggere da malattie, sfortuna e fame e ancora oggi sono considerati dei portafortuna.
E qui arriviamo al nostro San Nicolao, ricordato il 6 di dicembre.

[...] Le effigi di pane vendute in questa giornata prendono nomi diversi secondo la regione di provenienza: Hanselmanne, Grittibänz, Bonhomme sono solo alcuni.
Nella Svizzera centrale per il giorno di San Nicolao secondo la tradizione veniva preparato un tipo di pane a forma di chioccioline o uccellini.
Oggi il “Grittibänz”, un ometto di pane, è largamente diffuso in tutto il paese.[...]
L’origine di questo pane, che in alcune regioni viene chiamato anche «Elggermaa» o «Grättima» risale al XVI secolo.
Il 6 dicembre gli scolari percorrevano le strade dei paesi in un corteo, alla cui testa vi era uno scolaro vestito da San Nicolao. Alla fine tutti ricevevano un «Bollwecken» (filone di farina bianca), che aveva la forma di un corno di stambecco.
«Bänz» è l’abbreviazione di Benedetto, un nome che, in determinati periodi, era talmente diffuso da essere utilizzato come sinonimo di «uomo». «Gritti» deriva invece dalla parola «Grätsche» (divaricato).
«Grittibänz» pertanto significa «uomo con le gambe divaricate».[...]


Alla fine di tutta la storia, il Grittibänz è un omino di pasta di pane al burro leggermente zuccherata.
Non sono riuscita a reperire una ricetta originaria, perchè probabilmente ogni panetteria sfornava la sua versione.
In ogni caso è un pane leggermente dolce, soffice e un po' burroso: mi ricorda un po' la treccia al burro (di cui invece ho la ricetta e che trovate qui).
Essendo anche la treccia un pane legato sia a questo periodo dell'anno (Capodanno) sia a questa serie di tradizioni, ho pensato di realizzare i miei Grittibänz proprio dando un pochino di dolcezza a quell'impasto.
Poca poca, perchè non è una brioche.

Edit: se voleste leggere di altre tradizioni legate a San Nicola fate un salto da Ciboulette: non vi pentirete del passaggio! ;)

collage gritti

GRITTIBÄNZ (pane svizzero di San Nicolao)

500 gr farina 00
60 gr di burro a temperatura ambiente
10 gr di sale
60 gr di zucchero
1 uovo sbattuto
22 gr latte intero in polvere
220 ml acqua (se non avete il latte in polvere, non mettete l'acqua ma pari dose di latte fresco)
1 cubetto lievito fresco (io la preparo spesso usandone 12 gr, ma in quel caso i tempi di lievitazione aumentano)

 
Preparazione

Intiepidire il latte e sciogliervi il lievito.
Versare la farina in una ciotola (questo è un impasto piuttosto appiccicoso, è ideale un'impastatrice qualsiasi per aiutarvi), mescolarvi zucchero e sale e unire 3/4 dell'uovo sbattuto (il rimanente vi serve per spennellare il pane).
Aggiungete un po' alla volta il latte e continuate ad amalgamare la farina poco per volta.
Quando il tutto diventerà un composto omogeneo, unite poco per volta il burro morbido.
L'aspetto è molto molle e appiccicoso, ma non dovete aggiungere farina: con l'impastatrice basterà attendere una decina di minuti e vedrete che l'impasto verrà perfetto.
Anche a mano, dovrete armarvi di pazienza e olio di gomito, perché solo impastando bene e sbattendo la pasta sul piano di lavoro riuscirete a far uscire il glutine e a far si che l'impasto prenda la giusta consistenza.
Lo sentirete cambiare consistenza di minuto in minuto, ma dovrete lavorarlo almeno 10-15 minuti.
Quando l'impasto si staccherà più semplicemente dal piano di lavoro, allora è pronto.
Mettetelo in una ciotola capiente, coprite con pellicola e fate lievitare a temperatura ambiente finché sarà raddoppiato (1 ora, 1 ora e mezza circa).

Collage omino

Formare gli omini di pane (o le chioccioline, o quel che preferite) e lasciate lievitare per il tempo necessario a scaldare il forno a 180°.
Spennellate con l'uovo rimanente (allungato con un goccio di latte o panna) e cuocete per circa 20-25 minuti.

25 commenti:

  1. Molto carini , non conosco questa ricetta!

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  2. bellissima ricetta e che simpatico l'omino....è belo abbinare dei dolci alle nostre tradizioni!!baci imma

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  3. Anche nella mia citta' Natale (Bolzano)non si festeggia la befana ma il Nicholaus! Questi dolcetti devono essere squisiti! :P
    Baci baci..

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  4. ho parlato di santa klaus proprio nel mio ultimo post! :D
    gli omini di pane, oltre che simpaticissimi, sono sicuramente deliziosi!
    *

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  5. Giusto per avere un riferimento sulle dimensioni degli omini, quanti te ne escono con queste dosi di impasto? Non avendo il latte in polvere dici di sostituire l'acqua direttamente con il latte, compreso il peso di quella in polvere?
    Sono delle uvette quelle due cose al posto degli occhi?
    Interessante il post, proprio oggi mi sono visto la puntata di passepartout dove si parlava della Svizzera, mancavano gli accenni alla cucina ma qualcosa ho trovato qui.

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  6. Ahah, ma è divertentissima l'introduzione!!!
    Studio lingue, e nel laboratorio di inglese ascoltiamo dei file audio che scegliamo noi stessi da un grande sito-database, per allenare l'ascolto. Il primo file audio che ho ascoltato, spinta dalla curiosità, è stato proprio: "La tradizione natalizia in Svizzera". E ora me la ritrovo anche in un foodblog... Guarda un po'!
    Gli omini sono burrodeliziosissimi all'aspetto, e di sicuro anche all'assaggio! ;) Bella ricetta natalizia... Della Befana... Dei re Magi... Ehm........ delle feste!! :D

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  7. Marta, Mary: grazie :)

    Imma: è vero, infatti mi faceva piacere postarla proprio per la connotazione tradizionale della preparazione. ;)

    Vale: è bello ritrovare le proprie tradizioni (o parte di esse) anche in altri luoghi: ti fa rendere ancora di più conto di essere poi tutti parte di un unico grande Tutto. Grazie per avermelo detto!

    Tartina: sì, carini e deliziosi (e poi sono facilissimi, quindi volendo anche divertenti da fare coi bimbi) ;)

    Asa_ Ashel: con questa dose vengono 3 ometti, sono grandi più di una mano, tanto per darti un'idea.
    Io ho fatto due omini e con la terza parte, divisa ancora in due, ho fatto una chiocciolina ed una "s".
    Per l'acqua: il latte in polvere ha il pregio di rendere "più conservabile" il prodotto da forno rispetto al latte fresco, ma a parte questo puoi sostituirlo tranquillamente col latte fresco. Sostituisci l'equivalente del solo peso dell'acqua.
    Gli occhietti sì, sono due uvette.
    In quanto alla Svizzera ed i suoi prodotti... Mi piacerebbe riuscire a creare una sorta di rubrica apposta con le ricette della tradizione, ma avendo già in piedi diverse cose sto cercando di ricavare il tempo per incastrare tutto.
    Mi piacerebbe molto poter far conoscere di più i nostri prodotti, quindi spero di riuscire a fare presto qualcosa. :)

    (Ros)Marina: no dai, ti ho incasinato personaggi ed idee col mio post? ;)))
    Direi che con "...dellle feste" salviamo capre e cavoli, o meglio pani e santi ;)

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  8. Ciao Sarah, è bello mantenere vive le tradizioni, specie a Natale. Questo pane al latte dev'essere delizioso e quell'omino simpaticissimo. Un bacio...a presto :)

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  9. Ma che belli! davvero brava ....interessantimissimo post!

    Terry

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  10. Che bello conoscere le tradizioni natalizie degli altri paesi!

    (Mi hai ricordato la treccia al burro che mi ero ripromessa di preparare quanto prima e che invece giace salvata tra le ricette di prossima sperimentazione! Accidenti: avrei bisogno di giornate di 70 ore!)

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  11. Grazie della bellissima ricetta...proprio carino l'omino di pane...che bella idea per le feste!!

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  12. che carini!
    La Pepi, ovviamente, l'ha avvistato e ha già detto 'mamma lo facciamo anche noi' (plurale maiestatis, chiaro)

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  13. Federica, Terry: grazie ;)

    Virò: io ti faccio ricicciare la treccia apposta. Che poi, presto, riciccia anche qui, visto che in Svizzera, per Capodanno,...:)

    Alex: bellissimo magari no, però sono simpatici di sicuro :)

    Golosastra: plurale maiestatissimo direi ;)

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  14. Sarah, nata e cresciuta a Venezia, adoro la befana, festeggiata il 6 dicembre, ha dei ricordi incredibili. Continuo questa tradizione per i miei due figli qui in California, nonostante qui le calze vengano riempite il 24 notte. Mi immagino la loro confusione, come era per te.

    Sono stata a Lugano tanto tempo fa e la ricordo bellissima, circondata da montagne. Mi piacerebbe rivisitarla. Grazie per la ricetta.

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  15. Che belli che sono..adoro i dolci delle tradizioni...fanno sempre tornare un po' indietro nel tempo no?
    Baciotti

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  16. Ma quanto mi piacciono i tuoi post! Questi racconti mi affascinano sempre troppissimo! Quei pupazzetti, poi, sono un amore! Ma Sister... quanto brava sei?!?

    Buon 'ponte'! :*

    Ele

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  17. De magnifiques petits pains. J'adore le façonnage.
    A bientôt.

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  18. ma dai, vedo ora il tuo post, io ho appena pubblicato il mio su San Nicola (a BAri la festa di tre giorni sitiene a maggio, ma ci sono ovviamente anche delle celebrazioni il 6 dicembre, visto che è il santo protettore. Se non ti dispiace ti linko nel post, e rubo anche una di queste pagnottelel, anzi, te la trafugo :))

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  19. ho sempre pensato che fare il pane porta in sè il ricordo di un gesto antico e di tradizioni..questo racconto del 6 dicembre è davvero bello, mi piace molto conoscere le tradizioni e le ricette legate al natale

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  20. Non conoscevo queta ricetta...
    molto allettante...

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  21. Laura: eh sì, mi sa che anche i tuoi bimbi ogni tanto faranno confusione, ma è così bello crescere con diverse tradizioni... Basta riuscire a capire quale appartiene a quale cultura, poi è un gioco da ragazzi! ;)
    Su Lugano...beh, la ricordi bene: una piccola bomboniera circondata da montagne e lago..
    Se ci torni ci troviamo anche noi?
    Un bacio

    Ylenia: assolutamente. Poi non c'è come non vivere più nel tuo Paese natale per scoprire o "rinfrescare" vecchi ricordi o tradizioni.
    Il grande potere della cucina.. :)

    Sister: quanto? Mai quanto te! Questi pupazzetti in realtà sono molto "fanciulleschi", nulla a che vedere con impasti complessi, ingredienti sconosciuti o pieghe di vari tipi, ma la loro peculiarità sta nella tradizione. E per questo mi è sembrato che meritassero spazio qui :)
    Ero sicura che avresti apprezzato ;)
    Bacione

    Saveurs: je te remercie ma chère. :)

    Cib: o sì, mi piace un sacco 'sto rimpiattino tra santi e usanze locali! Ti linko immantinente anch'io, sìsìsì :)

    Giò: piace molto anche a me, e concordo sull'importanza del pane. Sarà che è uno dei miei veri piaceri in cucina, fare il pane, ma proprio non mi potevo esimere dal postare i grittibaenz ;)

    Daniela: ti ringrazio ;)

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  22. Che bello questo post! è sempre un piacere conoscere nuove tradizioni!
    e l'ometto è proprio simpatico!

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