Vorrei che la mia libertà di dire ciò che voglio potessero averla tutte.
Vorrei che questa festa celebrasse ogni anno una vittoria, un passo avanti per tutte le donne oppresse, maltrattate, nascoste, annullate, umiliate. Mi rendo invece conto che poco ha a che fare con questo, e la delusione mi sopraffà.
Non amo molto festeggiare l'8 marzo: ci sono troppe donne la fuori che non hanno la mia fortuna, i miei diritti, le tutele di cui godo.
Mi sento quasi in colpa per aver avuto la fortuna di nascere qui, dove posso esprimermi, studiare, parlare, crescere, vivere: è un puro caso se io posso ed altre no.
E allora mi piacerebbe che si approfittasse di questa giornata per dire che no, non si è fatto ancora abbastanza per le donne, che non possiamo far finta di niente, che dobbiamo far sentire la nostra voce anche per chi non può.
È un dovere di Stato tutelarci, è dovere nostro parlare di ciò che troppo spesso non si dice.
Esponiamoci, parliamo, pretendiamo che le cose cambino.
A quel punto sarà stupendo festeggiare la Festa della Donna, quella vera, di tutte noi.
ciao pupina, grazie per essere passata da me, ora mi metto tra i tuoi lettori fissi e poi torno a trovarti con calma!
RispondiEliminama quanti dolcetti vedo!
io la festa della donna non la sopporto proprio... e poi le mimose hanno un odore orribile, sono normale?
Ma ciao!
RispondiEliminaAspetto che ripassi con calma allora :)
Qui i dolci non mancheranno maimaimai :)))
In quanto alle mimose: il fiore mi piace, ma detesto l'odore ed il fatto che sfiorisce subito. In effetti non trovo appropriato che sia stato scelto per simboleggiare questa giornata... Saremo anormali, che dirti? :)
Complimenti hai scelto splendide e giuste parole per questa ricorrenza,a presto
RispondiEliminaun bacio :-)
RispondiEliminaAnice: grazie. Fa piacere sentire che siamo in tante a condividere questo pensiero.
RispondiEliminaElle: ohibò, grazie. Anche a te cara :)