Queste meraviglie le ho preparate sabato scorso: la domenica c'era in calendario la Festa della Mamma.
Certo è che quest'anno la mia mamma ha ben poca voglia di festeggiare alcunché, considerando che è senza alcun dubbio l'anno peggiore che potessimo mai immaginarci, causa un grave lutto che ci ha, ma soprattutto l'ha colpita.
Il suo compleanno l'abbiamo lasciato scivolare via come se nulla fosse, per sua stessa richiesta, ma la festa della mamma si doveva fare.
Nonostante l'anno schifoso, indiscutibilmente schifoso, questo non aveva nulla a che vedere con auguri di compleanno relativamente "vuoti".
In questo caso volevo farle qualcosa, piccola o grande che fosse, proprio perché ci tenevo a sottolineare che io ci sono.
Non potrò mai restituirle ciò che ha perso e che più vorrebbe al mondo, non potrò mai renderle ciò che tanto le manca, ma ci sono, e per lei ci sarò sempre.
Potranno essere piccoli gesti, pensieri, parole, carezze, abbracci, ma sarò sempre accanto a lei, per incazzarci insieme di ciò che è successo, per piangerne, per ridere dei bei ricordi e per rimpiangere quello che avrebbe potuto essere e non sarà.
Ma anche per sostenerla, per permetterle di aggrapparsi a me se sente che non ce la fa, per aiutarla a fare un passo dopo l'altro, cercando di ritrovare un po' di pace e dare respiro ad un cuore tanto pieno di dolore.
Ci sarò, per vivere con lei un dolore che non si può spiegare, ma soprattutto per aiutarla e per provare a superarlo insieme.
Oltre al "classico" mazzo di fiori ho scelto di farle dei maritozzi: certo, quelli standard sono dei paninetti semidolci da tagliare in mezzo e farcire con panna montata: quelli che ho scelto di fare sono la versione proposta da Luca Montersino nel libro "Croissant e biscotti", vuoti al centro e con crema pasticcera in superficie.
Sono davvero deliziosi e sono rimasti belli morbidi un paio di giorni.
Ho scelto di farle i maritozzi perché ne va matta, e ne andava matto Lui: idealmente li ho fatti per loro.
Sono una di quelle cose che le hanno riportato bei ricordi, privati e di cui non parlerò, ma questo era l'importante ed è ciò che ci serve: bei ricordi da portare in superficie e di cui nutrirci, per cercare di andare avanti, un passo alla volta.
Ti voglio bene mamma.
MARITOZZI secondo Luca Montersino
Ingredienti per 18 maritozzi:
500 gr di farina 00 W 360
80 gr di latte ( io ho usato 8 gr di latte in polvere ed 80 gr di acqua)
15 gr di lievito di birra fresco
175 gr di uova (circa 3 nel mio caso)
70 gr di zucchero semolato
15 gr di miele (ho usato quello di cardo)
8 gr di rum scuro
scorza di 1/2 limone se molto grosso (io ho usato gli Amalfi, enormi, se ne usate di normali fate la scorza di tutto un limone)
1 bacca di vaniglia
180 gr di burro morbido (non fuso, solo morbido)
8 gr di sale
per la crema pasticcera al limone (quella che uso io solitamente)
250 gr di latte
scorza di limone a piacere
1 uovo
70 gr di zucchero
25 gr di farina
Per spennellare:
50 gr di tuorlo
50 gr di panna
Per finire: 100 gr di gelatina di albicocche
Preparazione
Mettere nella ciotola dell'impastatrice lo zucchero, la farina, il latte in polvere (se lo usate) ed il lievito sbriciolato.
Unire le uova poco alla volta, mescolando col gancio, e dando tempo alla farina di assorbire i liquidi man mano.
A quel punto aggiungere anche l'acqua (o il latte, se non userete il latte in polvere), sempre poco alla volta, poi il rum, la vaniglia, il miele e la scorza di limone.
Quando si sarà formato un impasto omogeneo, sempre con l'impastatrice in movimento aggiungere in 3-4 volte il burro, dando sempre il tempo all'impasto di assorbirlo prima di aggiungerne dell'altro.
Procedete fino a terminare il burro, poi aggiungete da ultimo il sale e lasciate lavorare l'impastatrice finché l'impasto sarà incordato per bene:
Coprite la ciotola con pellicola e lasciate in luogo caldo a lievitare finché non sarà raddoppiato di volume.
Ora potete dedicarvi a realizzare la crema pasticcera come al solito.
Mettete il latte a scaldare con la scorza di limone, mentre in una ciotola sbatterete l'uovo con la farina e lo zucchero. Versate un poco di latte caldo sul composto, mescolate e una volta stemperato aggiungetelo al latte rimanente.
Mescolate bene sul fuoco, finché la crema si addenserà.
Mettete in una ciotola, coprite con pellicola "a pelle" e lasciate raffreddare (più velocemente raffredda meglio è, perché così si riduce il formarsi della carica batterica. Mettete magari la ciotola con la crema sopra ad una ciotola con acqua e ghiaccio, e appena a temperatura ambiente mettetela in frigo).
A quel punto rompete la lievitazione, impastate leggermente, chiudetelo nella pellicola e mettete in frigo per 3 ore circa (io avevo una dannata fretta ed ho messo 45 minuti in frigo e 20 in freezer... è andata bene anche così).
Recuperate l'impasto, porzionate (io ho fatto palline 18 palline da 60 gr) e con ogni pallina fate dei salsicciotti, che metterete a lievitare su una teglia rivestita di carta forno, ben distanziati ed alternati.
L'ideale per questa lievitazione sarebbe un ambiente caldo ed umido, se non fosse il vostro caso -per l'umidità- avvolgete la teglia in un sacchetto di plastica o sigillate con pellicola.
Lasciate lievitare fino a quasi il raddoppio del volume, ed a quel punto portate il forno a temperatura, che dovrà essere di 180°.
Preparate la miscela di tuorli e panna, spennellatela sui maritozzi e poi mettete la crema pasticcera ormai fredda in un sac-à-poche.
Spremete una striscia di crema sulla superficie dei maritozzi (** vedi nota sotto) ed infornate per circa 12-15 minuti, o fino a che saranno dorati.
Una volta cotti intiepidite leggermente la gelatina di albicocche per renderla nuovamente bella fluida e spennellatela sui maritozzi ancora caldi.
Spostateli poi a raffreddare completamente su di una gratella.
(**) Come potete vedere dalla foto dei maritozzi pronti da cuocere, ho voluto esagerare con la crema pasticcera: oltre alla striscia di impasto ho voluto aggiungerne sopra un altro po'. Non ve lo consiglio: dovendoli spennellare prima della cottura in forno i paninetti diventano "viscidi" e scivolosi, e la crema pasticcera in alcuni pezzi tende a scivolare di lato durante la cottura.
Aggiungendo come ho fatto io un altro poco di crema, ho reso il tutto ancora più instabile: la crema è rimasta sulla superficie di circa la metà dei maritozzi, negli altri è scivolata di lato.
Cercate quindi di metterne una dose giusta e ben al centro, così da evitarvi il problema.
Ti voglio bene.
RispondiEliminaA parte i maritozzi.... che devo trovare il tempo di provare anche io... ti voglio bene.
Tanto.
Come se fossi davvero mia sorella... al di la dei nomignoli, delle parole e dei commenti.
Ti voglio bene, dritto dritto dal cuore, dal cervello e dall'anima, come se io e te in un altra vita avessimo già condiviso un pezzo di cammino.
Ti voglio bene come se in questa vita ti avessi "ritrovato"...
E in tutto questo la tua mamma ti accompagna... perchè tu sei una bellissima emanazione di lei e per questo lei e io siamo unite.
Per voi ci sarò sempre.... e GG con me.
nasinasi (con le bollicine)
ciò che mi ha più colpita non è tanto il maritozzo, quanto il significato che c'ha dentro...hai fatto la scelta migliore. Son certa che con la tua grande forza saprai aiutare e supportare la tua mamma. Un abbraccio a entrambe. Di cuore
RispondiEliminaMicina: potrei ricopiare ciò che hai scritto e girarvelo direttamente. A te e GG, perché è lo stesso bene che voglio a voi.
RispondiEliminaUn bacione gigantesco ed un abbraccio ad entrambi, miciottoli del mio cuor.
Barbara: spero tanto tu abbia ragione sai? Lo spero davvero, perché non so davvero cos'altro potrei fare per lei, e la sensazione che non sia mai abbastanza per aiutarla mi perseguita. Ma ci proviamo.
Un abbraccio a te, e grazie :)
Bellissimo e commovente post, al di là della ricetta che, per ovvie ragioni, non sperimenterò.
RispondiEliminaMa condivido pienamente il fatto che abbiamo bisogno tutti di dolcezza, specie quelli di noi il cui cuore è da troppo tempo immerso in un oceano amaro in cui riuscire a nuotare è questione di sopravvivenza quotidiana, ma niente più.
Un abbraccio commosso e lucido a te e mamma... (e un baciottolo al Nano peloso, ovviamente...)
Sei proprio una gran brava ragazza.
RispondiEliminaNon è facile superare certi dolori, ma sono sicura che per tua mamma, sapere che ci sei, che le sei accanto, sia un'insostituibile fonte di sicurezza e fiducia.
RispondiEliminaBella l'idea dei maritozzi, che nasconde anche così tanti significati! Baci
Che bellezza, Mamit avrà apprezzato tantissimo, sia il dolce che il tuo starle sempre vicino. E' dura, molto dura, soprattutto durante le ricorrenze ma l'importante è sostenersi a vicenda e anche se non passerà mai almeno andrà un pò meglio. Un bacio grande
RispondiEliminaSara mi hai commossa...questo post è una meravigliosa poesia d'amore per la tua mamma. Sono sicura che questo è stato il regalo più bello che potessi farle, perchè in questi maritozzi ci sono i ricordi di momenti felici e tutto l'amore e l'affetto che provi per lei.
RispondiEliminaUn bacione, elena
Sarah, che brava figlia sei...
RispondiEliminaCapisco, dal profondo del cuore, ciò che stai vivendo.
Un bacio.
Le tue parole mi hanno commosso, e la tua ricetta incantato.. non poteva essere un post migliore!
RispondiEliminaAncora coraggio, ad entrambe!!
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RispondiEliminaMi sono commossa per il senso di questo post, per lo stile poetico, la tua descrizione del cuore che ha bisogno di respirare... E' essenziale che tu ci sia, niente sostituisce niente ma aiuta ad andare avanti. E questi maritozzi, simpatici, dolci e generosi sono ideali e simbolici :-)
RispondiEliminaImmagino come possiate sentirvi immagino quale dolore si possa provare. Noto sempre con dispiacere che ad ogni porta che bussi trovi un piccolo grande problema, per fortuna il più delle volte sulla nostra strada troviamo persone speciali che ci aiutano a sopravvivere e a ritrovare un equilibrio. Mi sono commossa ma la tua mamma è fortunana ad avere un figlia così amorevole e sensibile. I tuoi maritozzi sanno di a more e sanno di buono. Un abbraccio a voi e buona fortuna
RispondiEliminaTesorino... che momenti difficili dobbiamo affrontare nella vita!!! Ma nella sfortuna, la tua mamma è anche fortunata, ad avere te che sai capire bene il suo dolore e trovi ogni modo per farglielo superare. Sei forte, questo evento ha colpito duramente anche te, e sentirti parlare così dovrebbe aiutare tanto tua mamma. Ma ci vuole tempo, tanto tempo... e pazienza, tanta!!
RispondiEliminaTi abbraccio forte,
Franci
P.S. Mi ero quasi dimenticata di dirti che questi dolcetti sono un toccasana per l'umore: morbidi, dolci, avvolgenti... hai scelto un ottimo modo per coccolare e festeggiare tua mamma...!!!
Più che le parole tante volte contano i getsi, quelli fatti con il cervello e con il cuore, mettendoci tutti se stessi.
RispondiEliminaCredo che tua mamma abbia apprezzato anche se il dolore non lo si può certo eliminare, ma almeno ci si sta vicini e si cerca di andare a vanti e di darsi forza a vicenda.
Lo so, è brutto anzi terribile passarci.
Ti penso, ciao
Prendo tutte le vostre parole come fossero un unico, grande abbraccio. Grazie per esserci, per quello che mi scrivete e per il modo cortese e discreto con cui mi fate sentire la vostra presenza.
RispondiEliminaUn bacione
Un pensiero davvero bello da parte tua....dolcissimo in tutti i sensi :).Un abbraccio. Ciao. Lisa
RispondiEliminami hai fatto commuovere Sarah...al di là di quello che ci sarebbe da commentare sulla ricetta, non posso che mandarti un abbraccio che si unisce a quello di tutti coloro che ti stanno vicini sia fisicamente che attraverso questo tuo diario virtuale.
RispondiEliminaun bacione
Alice
Non mi sento di aggiungere nulla a quello che hai detto, perchè lo hai detto benissimo. L'amore delle persone che ci stanno vicine e che ci amano, è l'unica cosa che ci salva.
RispondiEliminaCiao, hai fatto bene a festeggiare questa festa: è vero che spesso tanti motivi personali ci spingono a "punirci" e fare ammenda, rinunciando a momenti di gioia, come possono essere i compleanni. Però è anch evero che questi sono piccoli momenti di affetto di cui tutti abbiamo bisogno e di cui certo non si lamenterebbero i non presenti!!
RispondiEliminaIn questo dolcino hai racchiuso tutto il tuo affetto...così dolce, sia nel pensiero, sia in sè!
un abbraccio
ottima la scelta dei maritozzi, per la bontà del dolce e per la dolcezza del pensiero.. un bacio
RispondiEliminaMi ritrovo senza parole. Tu sei una persona meravigliosa, umana, sensibile e forte. Capisco quando dici che non ti sembra di fare abbastanza, il punto è che è proprio così, ma non certo per demerito tuo. E' che quando certe tragedie ti colpiscono non esiste un modo migliore di altre per affrontarle, nè un rimedio assoluto e scientifico: si fa come si può, si va avanti per tentativi, a tentoni, cercando di cogliere il meglio ma non nascondendo il peggio, tentando solo di non soccombergli. Sono sicura che per la tua mamma questo è già tantissimo e non potrebbe chiedere di più che l'appoggio di una figlia affezionata, sensibile e dal cuore gentile. La tua coccola, il tuo pensiero dolce lo dimostra: continua così, fatevi forza a vicenda e la vita, lentamente, riprenderà il suo corso. Un abbraccio forte e sincero
RispondiEliminaSarah,sei proprio carina... e la tua mamma ha la gran fortuna di averti accanto.
RispondiEliminaUn bacio.
Rita
Vi mando un grandissimo abbraccio !
RispondiEliminaLa tua mamma é fortunata, sei stata molto carina e dolce :) Speriamo in un pò più di fortuna per il futuro..Un bacione
RispondiEliminaA volte dimentico che sei una giovane donna...
RispondiEliminaLe tue sono parole di saggezza...
...ma, si sa, la vita a volte fa crescere più in fretta di quanto si vorrebbe...
ohiohia Sara che spettacolo!!!!! mamma mia da pauraaaaaaaaaaaaa!!! me ne lanci 4 o 5 please???
RispondiEliminabacio!! ^^
mamma mia Sarah, mi hai fatta piangere...perdere una persona cosi' importante deve essere un dolore davvero orribile oltre che destabilizzante.
RispondiEliminaChe si fa? Come si vive ADESSO??
Non ci conosciamo e so che queste parole non ti faranno ne' caldo ne' freddo, ma...ti sono vicina. Credo che continuare a dedicarti alla tua passione e a questo blog, possa aiutarti molto a metabolizzare questo dolore e a guardare avanti.
Forza! ti vogliamo bene <3 noi, popolo del tuo blog, ti saremo sempre vicini.
Un bacio.
Ah, meravigliosi questi maritozzi: solo a guardarli fanno venire l'acquolina...assolutamente da provareeee ;)
un'ultima cosa: tu e la tua mamma siete fortunate ad "avervi"...tu hai lei e lei ha te e anche se senti di non fare abbastanza, il tuo amore lei lo percepisce e la tua sola presenza le danno la forza per continuare a vivere.
RispondiEliminaQuindi non avere MAI dubbi!
Scusa se sono stata invadente o banale...ho voluto dirti cio' che mi e' venuto dal cuore leggendo il tuo post, con sincerita'.
Un abbraccio!
sono venuta dopo tanto tempo a dare una sbirciata alle tue ricette, tu cucini sempre cose che mi piacciono !!! e ho letto, e sono andata al blog della tua mamma e mi sono emozionata.... le ho scritto, anche se non ci conosciamo direttamente, mi é venuto spontaneo entrare in confidenza con lei, le, vi sono vicino per quel che posso, da quaggiú
RispondiEliminaCi hai colpito per la tua dolcezza, per la tua forza e per la tua profonda sensibilità, per il tuo esserci e per tutto l'amore con cui hai sapientemente farcito questi maritozzi. Per quello che rappresentano i maritozzi...ci hai colpiti e ci hai commosso!
RispondiEliminaBaci da Sabrina&Luca
Ohihoi Sara! A due anni di distanza ho trovato il post perchè oggi ho provato senza successo a fare i maritozzi di Montersino (preso direttamente dal libro). Mi vergogno, davanti a un post così bello e struggente, al farti una domanda sui maritozzi...
RispondiEliminaIn pratica sono lievitati, tutto ok ( magari si sono un pó allargati) li ho fatti lievitare in forno acceso e con un pentolino con acqua bollente dentro x dare umidità, ma quando li ho tirati fuori x spennellare si sono, da soli, spiaccicati giù!!Dove ho sbagliato??! Il sapore cmq è buono!
Ciao Ilaria!
EliminaPerdonami, ti leggo solo oggi...
Secondo me il tuo sistema per dare calore ed umidità gliene ha passato troppo di entrambi.
Non è necessario tentare di dare tutta quella spinta ad un tale impasto, è un metodo che vedrei meglio per impasti grandi -piuttosto che monoporzioni- e che necessitino di lunghe lievitazioni, come colombe, panettoni e simili.
Se te la senti di ritentare prova semplicemente a scaldare leggermente la cucina tenendo tenendo una piastra accesa qualche minuto e coprili con della pellicola, senza schiacciare, così che possano crescere... Dovrebbe essere più che sufficiente :)