Lunedì la Voiello mi ha invitata alla serata a tema "Voiello incontra...Davide Oldani".
Confesso candidamente che fino ad un paio di anni fa non avevo idea di chi fosse Oldani: l'avevo sentito nominare, ma non mi ero mai interessata a lui al punto da chiedermi che tipo di cucina facesse, chi fosse,...
Per darvi un'idea dell'Oldani pensiero riporto parte di un'intervista che gli è stata fatta il 13 luglio 2009 da Fabrizio Raimondi (la trovate integralmente qui).
La cucina della Stella di Cornaredo (Milano) è decisamente pop. Si tratta di un’alta cucina – Oldani è andato a scuola da Marchesi, Ducasse, Roux, Hermé – accessibile a tutti, con un menu degustazione a 32 euro e un menu per il lunch a 11,50 euro. Il segreto di questa trattoria stellata della prima periferia di Milano sta nel rispetto assoluto della stagionalità e nella scelta della materia prima cosiddetta “povera” che viene nobilitata dalle mani esperte del poliedrico cuoco lombardo.
Cosa significa che la tua cucina è pop?
Pop significa popolare, accessibile a un largo pubblico. La scelta di utilizzare materie prime poco costose mi permette di “arrivare” a tante persone, di fare conoscere e apprezzare i miei piatti anche a clienti che normalmente non frequentano i locali stellati. Nel mio D’O si può ordinare à la carte, scegliere il menu degustazione da 32 euro, oppure il menu da 11,50 (solo per il lunch, dal martedì al venerdì)
Quale è la filosofia del D’O?
Il rispetto per la materia prima e per la stagionalità. Per offrire una cucina d’autore a prezzi popolari bisogna esaltare il gusto degli ingredienti, anche dei più poveri. Negli anni ho cercato di applicare il mio know how trattando con lo stesso entusiasmo i prodotti più nobili e quelli più poveri, scegliendo il format della trattoria dal profondo del cuore.
Quali sono stati gli insegnamenti dei tuoi grandi Maestri?
Nel mio percorso ho avuto la fortuna di incontrare grandi Chef che sapevano il fatto loro e che hanno lasciato un segno nella storia delle cucina. Marchesi è stato quello che mi ha fatto entrare nel mondo della grande Cucina, che mi ha introdotto ai segreti del “buon mangiare”. Roux mi ha aperto gli occhi sulla cucina francese e mi ha fatto capire come funzionano le cose in un 3 stelle che fa duecento coperti al giorno. Ducasse, mi ha insegnato la nuova grande cucina francese (alleggerita) e mi ha permesso di accostarmi alla parte manageriale di questo mestiere. Hermé, mi ha mostrato le invenzioni della grande pasticceria d’Oltralpe.
Questo stralcio di intervista racchiude un po' quelli che sono stati i temi della serata.
Devo ammettere che vorrei cercare di focalizzare la mia attenzione sulle cose dette da Oldani più che sull'impressione che ho avuto di lui, ma è un esercizio piuttosto difficile.
Proverò allora a dividere l'impressione sull'Oldani personaggio e su ciò che ha detto.
Su di lui: non mi è piaciuto, per nulla. Mi ha dato l'impressione di essere molto pieno di se e la sensazione che sia stato "fagocitato" da una gigantesca bolla-marketing è stata forte.
Con grande nonchalance è riuscito a ripetere un'infinità di volte delle linee di bicchieri/piatti/posate che ha disegnato, dei libri scritti, ... Lui stesso ha ammesso che se all'inizio della sua avventura la percentuale d'importanza della sua cucina era il 99% e la comunicazione l'1%, oggi la comunicazione ne occupa una parte ben più importante, un 40%.
Senza contare che ha ammesso che i giovani che si presentano da lui perché vorrebbero lavorare al "D'O" sono "caldamente invitati", diciamo così, a leggersi i libri (tutti) che ha scritto: lui dice "perché voglio che sappiano cosa si fa da noi e la nostra filosofia, il nostro modo di lavorare. E' brutto investire risorse su qualcuno e poi dopo qualche mese vederlo andare via perché non era preparato a ciò che l'attendeva".
A me pare una gran furbata, ma sarò maliziosa io...
Suppongo che per certi versi sia un passaggio fisiologico: quando uno chef inizia per farsi un nome deve necessariamente focalizzarsi sulla cucina, ma una volta che il nome spinge il cliente ad aspettarsi qualcosa la comunicazione aiuta a tener vivo l'interesse.
Tralascio alcune altre sue uscite, secondo me davvero poco felici.
Non so, l'impressione su di lui non è stata positiva per nulla, ed il fatto che le stesse sensazioni negative le abbiano avute diversi altri presenti mi ha convinta che probabilmente un fondo di verità nelle nostre percezioni ci sia.
Ciò detto, è anche vero che tutto sommato se me ne vado a mangiare al ristorante ciò che mi aspetto e pretendo è di mangiar bene, poco importa se chi cucina mi piaccia o meno.
Perciò voglio parlare anche di ciò che di positivo ho riscontrato nella sua idea di cucina.
- stagionalità dei prodotti
Oldani ne fa un punto fondamentale della propria cucina. Ed i punti essenziali e vincenti di questo pensiero sono due: sapore e prezzo. Questo suo modo di vivere la stagionalità dei prodotti l'ha ereditato dalla madre, "che comprava, per esempio, i carciofi solo in quei 20-25 giorni in cui erano in piena stagione e costavano nulla. Oltre ad essere una buona cuoca amministrava così perfettamente anche le finanze, non sprecando nell'acquistare prodotti fuori stagione pagandoli il doppio per avere poi anche qualcosa di qualità notevolmente inferiore"
[apro una prima parentesi che potrebbe interessarvi. Al "D'O" i menù cambiano con le stagioni. Negl'anni hanno notato che tra il 20 marzo ed i primi giorni di aprile i prezzi di frutta e verdura subiscono un'impennata: inizia una forte richiesta da parte dei consumatori ma i prodotti di stagione ancora sono pochi, perciò i prezzi salgono vertiginosamente. Così al ristorante iniziano col menù "di primavera" con una decina di giorni di ritardo rispetto alla stagione vera e propria, perché superata questa prima fase, col primo sole ed i primi caldi i prodotti cominciano ad esserci in abbondanza ed i prezzi tornano a livelli normali.
Sappiatevi regolare ;o)
2a parte della parentesi.
Per cercare di far fruttare al meglio il rapporto costo prodotto/uso effettivo lui suggerisce di tenere in forte considerazione la percentuale di scarto.
Nei casi di frutta e verdura gli acquisti sono quasi sempre a peso oppure al pezzo. E' importante considerare, sul costo del prodotto, quanto scarto ci sarà al momento di cucinarlo.
Nel caso del carciofo, per esempio, lo scarto si aggira attorno al 70-75%, ragione in più per cercare di usarlo solo al culmine della sua stagionalità pagandolo al prezzo più basso per il risultato finale, ottenendone il massimo del sapore. ]
- importanza dei prodotti del territorio (e qui non c'è molto da aggiungere)
- approccio ai prodotti definiti "poveri"
quel che più mi è piaciuto della sua idea è di voler trarre il meglio da ogni prodotto, non solo usandolo nel giusto periodo dell'anno, ma cucinandolo per valorizzarlo. Anche lui fa parte di quel gruppo di chef che preferisce togliere dai piatti piuttosto che aggiungere.
Sapori netti e puliti, che in bocca sprigionino tutti i loro aromi e profumi.
"Diffidate di un ristorante in cui non mangiate del buon caviale o salmone o foi gras: se non sanno riconoscere e servirvi i prodotti d'élite, come potreste mangiarci una buona cipolla caramellata?"
- alleggerimento dei piatti della tradizione
Come dicevo qui sopra Oldani fa parte di quegli chef che tendono a levare ingredienti piuttosto che ad aggiungerne.
Lo scopo è quello di valorizzare i sapori dominanti dei piatti anche tradizionali, alleggerendoli il più possibile.
Al suo ristorante non si trova il salmone, ma la lingua, oppure un risotto allo zafferano in cui lo zafferano sprigiona tutta la sua potenza olfattiva e gustativa in una sorta di salsa-infusione composta solo da acqua calda, maizena e (appunto) zafferano.
Nel riso niente cipolla, niente vino per sfumare.
Quella che si ricerca è l'essenza e l'essenzialità della preparazione.
In sintesi questi i punti che ho trovato più interessanti.
Tutto sommato sono incuriosita da questa sua idea "basic" di cucina, e non è escluso che possa andare al D'O, prima o poi.
Se ci fossero tra voi persone interessate questi i riferimenti: sappiate comunque che la lista d'attesa è piuttosto lunghetta (sì, ci ha anche fatto sapere che ci sono diversi mesi d'attesa per le prenotazioni...):
D’O
Via Magenta, 18
Località San Pietro all’Olmo
Cornaredo (MI)
Tel. 02.9362209
Chiuso Domenica e Lunedì
Via Magenta, 18
Località San Pietro all’Olmo
Cornaredo (MI)
Tel. 02.9362209
Chiuso Domenica e Lunedì
Una volta finito l'incontro con Oldani ci siamo dedicati ai nostri, di palati, ed alle chiacchiere di vario genere.
E' sempre un piacere rivedere visi amici, conoscerne di nuovi (Adina, Maricler e Francesco) e scorgerne altri che riconosci ma con cui poi non hai occasione di parlare, in quel turbinio di gente e di va e vieni dal buffet.
Grazie a Voiello per questi interessantissimi incontri e per darci l'occasione di conoscere meglio sia alcuni dei protagonisti della nostra Cucina sia i blogger con cui condividiamo la nostra grande passione.
brava, la tua analisi mi è piaciuta.
RispondiEliminaIo non 'conosco' molto bene Oldani, tuttavia l'impressione che ho avuto di lui (in qualche sprazzo di intervista televisiva) ricalca piuttosto bene le tue parole.
Sono d'accordo con lui sulla filosofia della sua cucina, in effetti è quello che cerco di fare nella quotidianità e mi fa piacere ritrovare in quelle (rare) volte in cui mangio fuori.
Come hai detto tu, quando mangi vuoi mangiare BENE e poco importa che chi cucina sia una bomba di simpatia. Ma i sorrisi e la cortesia sono gratis, e rendono più digeribile qualsiasi piatto!
Grazie del post, Sarah, buona giornata!
Sai, l'impressione su di lui è stata così unanime (da parte di uomini e donne con cui ho poi parlato in seguito) che tendo a credere che non ci si sbagli: non è mica possibile che tutti l'abbiano frainteso!
RispondiEliminaSu sorrisi e cortesia sono assolutamente d'accordo con te, tant'è che di solito sono quella che fa magari il saluto di più piuttosto che avere il dubbio di aver "tralasciato" qualcuno, ma ritengo essere parte di un'educazione che si ha o non si ha.
E sempre più spesso si incrociano persone che non ce l'hanno.
Buona giornata a te carissima (ripresa dal compleanno-day? :))
Ho letto anche altri commenti su Oldani e non sempre positivi.
RispondiEliminami sarebbe piaciuto essere lì.
Deve essere stata comunque una piacevole serata!!
Alem: l'impressione generale sulla persona mi pare abbastanza male orientata, ora mi piacerebbe poter assaggiare ciò che prepara, per magari potermi dire "beh, sarà anche odioso, però ho mangiato divinamente".
RispondiEliminaE' stata comunque una piacevole serata sì, spero ne facciano presto un'altra ;)
Si dissapore ho letto el sue considerazioni sulle donne-chef:non comment.Tuttavia sposo appieno la sua filosofia di cucina e al D'O prima poi ci voglio andare!
RispondiEliminaInvidia!! Mi sarebbe piaciuto venire ma ho dovuto rifiutare causa impegni :( Vabbè mi godo i vostri resoconti!
RispondiEliminaPS Ogni volta che entro nel tuo blog (quasi tutti i gg :P) mi appare una strana finestra pubblicitaria. Anche se clicco sulla x non se ne va! Si toglie solo se ci clicco sopra e quindi si apre una pagina a parte :( è davvero fastidiosa, qualcun'altro ha il mio stesso problema? Per fortuna compare solo 1 volta al giorno...
Saretta: sì, anch'io prima o poi ci vado di sicuro!
RispondiEliminaFior: succede anche a me. E' di uno sponsor pubblicitario inserito da poco. Succede solo al primo ingresso e ma anche a me da fastidio. Sto cercando di capire se è possibile eliminarlo (anche perché alla registrazione mi pareva di aver chiesto che i popup così impostati non li volevo...)
@Sarah: guarda il pop up in sè è il meno. E' più che altro ingannevole :P Se clicco sulla x dovrebbe chiudersi per correttezza eheheh. Forse tecnicamente non è proprio un pop up e quindi possono metterlo...anche perché io ho il blocco pop-up e se lo fosse mi comparirebbe la notifica che mi dice se voglio aprirlo. Speriamo si risolva altrimenti farò quest'enoooorme sacrificio per leggerti :D!
RispondiEliminaFior: sto giusto leggendo sul sito.
RispondiEliminaIo non volevo inserire la modalità che "aggira" anche chi ha il blocco popup -me compresa, tanto per capirci-.
Invece mi è andata in automatico. Sto leggendo per capire come levarla (e dovrei ben poter sceglierla se metterla o meno, cacchio!) :)
ciao!
RispondiEliminacaspita...non mi aspettavo davvero che l'opinione generale sul carattere di Oldani fosse così "negativa", a dir la verità conosco più le opinioni sul suo ristorante che sullo chef, ma forse per la maggior parte delle persone è così...
Sono sempre stata attratta dal suo concetto di trattoria, lo trovo davvero positivo, soprattutto nel valorizzare la semplicità e la stagionalità degli elementi, e prima o poi mi sa che mi butto nella lista di attesa!
un bacione!
Fior: ho appena scritto una mail. Si dice che è possibile togliere/mettere l'opzione "popinto" ma non si capisce come levarla.
RispondiEliminaSpero mi rispondano quanto prima, così la levo;)
Alice: io avevo sentito solo una persona che l'aveva incontrato ad Identità Golose e non ne era rimasta affatto colpita, anzi: è rimasta molto delusa.
Ho quindi "affrontato" il personaggio senza pregiudizi o aspettative, ma in effetti l'uomo non mi piace per nulla.
Vorrei provare però la sua cucina, che sulla carta mi incuriosisce ed interessa: speriamo ci riesca!
Da Oldani ho pranzato più volte...la prima volta mi aveva entusiasmato parecchio...poi a scendere...ripropone sempre le stesse cose:rinnovamento zero. Una frase mi ha colpito: dopo aver mangiato una pasta terribilmente appiccicosa e scotta, abbiamo chiesto che marca di pasta era..la risposta: una pasta qualsiasi!!
RispondiEliminaCredo che neanche nelle mense usino una "pasta qualsiasi"...
Alex: ma davvero? Le cose son due: o era davvero una pasta qualsiasi (e a quel punto non mi vedi più!) o non hanno voluto dirtelo (e poi magari non si sono più riforniti della stessa marca).
RispondiEliminaMi lascia davvero senza parole questa cosa... Dopo quella volta ci sei più stata o croce sopra?
Alex: sai perché ti chiedo?
RispondiEliminaHa raccontato un aneddoto su un produttore di formaggio.
Si era rifornito presso questo produttore poi una volta si è ritrovato al ristorante, per puro caso, persone che lavoravano in una grande azienda che,una volta assaggiato il formaggio, gli ha detto che era lo stesso che vendevano loro!
Lui dice di aver telefonato al produttore e di avergli riportato l'episodio dicendogli "vista la figura che mi hai fatto fare, smetto di rifornirmi da te, anche se il formaggio è buono".
Questa cosa mi ha un lasciata un po' così...
E io pensavo di esser stato troppo leggero. Brava concordo su tutto.
RispondiEliminaParola d'ordine di Oldani Business Business Business
http://www.contino.com/blog/2010/3/23/voiello-incontra-davide-oldani.html
Sono stata invitata anch'io ma per la distanza, purtroppo, non mi è possibile. Io amo Oldani...vi consiglio di leggere i libri da lui scritti perchè dicono molto, moltissimo. Paola
RispondiEliminaCiao Sarah, io non sono ancora riuscita a scrivere il post sulla serata... ma la mia sensazione è stata...: "...a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca..." ha fatto un'ottima promozione ma con alcune cadute di stile...
RispondiEliminaciao
volevo venire pure io..ma adesso che leggo forse è stato meglio così, anche se continuo a pensare che il suo approccio alla cucina e ai prodotti sia da condividere in pieno..cmq sono curiosa pure io di provare la sua cucina!
RispondiEliminaPaola: è molto probabile che per curiosità forse li avrei comprati. Prima di lunedì sera. ora ne sono decisamente meno attratta (e me ne dispiace anche un po', devo ammetterlo).
RispondiEliminaAle: ecco, un'altra che ha avuto sensazioni negative.. Fino ad ora l'unica che ne ha parlato "bene", o comunque che l'ha visto da altra prospettiva, è stata Simona Pinto. Io di circa 15 persone sentite è stato il solo parere favorevole.
Specifico che secondo me qui di giusto o sbagliato c'è poco, perché sono sensazioni personali e soggettive, ma davvero nonostante Simona mi stia esponendo il suo punto di vista non riesco proprio a coglierne la stessa positività che vi trova lei...
Giò: spero che nel post si capisca bene una cosa, perché ci tengo. La distinzione tra ciò che penso di lui e della sua cucina spero sia ben netta, perché sono diametralmente opposte.
Quanto poco mi è piaciuto lui molto mi è piaciuta l'idea e la concezione che ha degli ingredienti. Sono d'accordo con te, il suo approccio ai prodotti lo condivido pienamente e proprio per questo, nonostante l'antipatia per lui, sarei davvero curiosa di mangiare al D'O (ed anche di più dopo il commento di Alex qui sopra, che addirittura ci ha mangiato una pasta collosa e scotta "qualsiasi")
Andrea: perdonami, ti ho inconsapevolmente saltato :)
RispondiEliminaPasso subito da te, mi hai incuriosita ;)
Dopo tanta negatività mi sento di esprimere un parere che, per quanto mi riguarda, è altamente positivo. Ho letto il commento di Alex e spero tanto che sia andata al D'o in compagnia di Virginia dato che sono le stesse parole usate da lei! Altrimenti sarebbe ancor più grave perchè vorrebbe dire che l'errore si è ripetuto identito per ben 2 volte! Io sono stata in diverse occasioni...prenoto a gennaio per luglio e a luglio per gennaio...per cui ho provato il menù invernale ed estivo, comunque mai uguale. Mi piace molto il suo modo di cucinare (non dobbiamo poi dimenticare rapporto qualità prezzo!)...e devo dire mi sono trovata molto meglio qui che in altri posti, puri stellati con prezzi da brivido...ci aggiungerei assolutamente esagerati!
RispondiEliminaDavide...anche lui mi è piaciuto...nonostante sia stata "stoppata" dal mio impulso irrefrenabile di fotografare...mi ha proposto un incontro fuori orario in cucina per la dimostrazione di una preparazione con foto a go go e intervista...per cui ho avuto una disponibilità totale. Abbiamo pure scambiato qualche parola, nonostante la massa di gente e, sì, forse se la tira un po'? affari suoi, belloccio lo è ma non è questo che mi fa emergere negatività. Io l'ho promosso. Ciao. Paola
Ciao Sarah bella, piacerebbe molto anche a me partecipare ad un evento del genere, il problema è che sono un pò fuori mano...
RispondiEliminaMi piacerebbe provare la cucina del D'O ma anche lì, sono un pochino fuori mano ...
Dovremmo cercare qualcosa in territorio Romano che ne dici?
Paola: no aspetta, forse non mi sono spiegata bene io.
RispondiEliminaAl di là del fatto che secondo me non è belloccio, io sono rimasta delusa da quello che è stata la parte Oldani persona(ggio).
Tant'è che sarei veramente curiosa di mangiare da lui e non escludo di farlo davvero.
Anzi: sono contenta del tuo commento, sono ancora più curiosa di mangiarci ora che mi dici che ci sei stata più volte e che ti ci sei trovata sempre bene.
La voglia di assaggiare ciò che fanno c'è ancora anche dopo il commento di Alex (tutt'altro che positivo), figurati dopo il tuo!
Va a sapere che magari il suo modo di fare lunedì, che tanto ha infastidito molti, non abbia proprio lo scopo di "sfidarci" inconsapevolmente e facendoci venir voglia di andare da lui! :)
Dovessi andare con lui a fare una scampagnata o una vacanza non credo andrei, ma come dicevo nel caso di un cuoco mi importa poco che sia simpatico o meno, l'importante è quel che mi fa trovare nel piatto.
Ho voluto comunque scrivere l'impressione avuta della persona perché mi sembrava più completo farlo, e forse dava ancor più la misura di quanto contasse tutto sommato poco nel mio metro di giudizio, visto che l'idea di lui non mi preclude affatto l'eventualità di mangiare al D'O, anzi.
Sononera: se avessi piacere di partecipare ad un evento come l'incontro in sè, Voiello ne organizza un po' dappertutto, anche a Roma. Se pensi possa esserci qualcosa di interessante basta che passi sul loro blog ogni tanto e ti fiondi appena capita ciò che ti interessa.
RispondiEliminaIn quanto a trovare un ristorante interessante da sperimentare verso Roma... Sempre pronta!
p.s: mai stata da Cacciani a Frascati? E' un classico, io ci sono stata due volte ed ho mangiato divinamente ;)
Non conoscevo Oldani ma ho letto con piacere il tuo post ed i vari commenti: critiche equilibrate e motivate, apertura alle riflessioni ed ai confronti, spazio per opinioni diverse, rispetto e chiarezza...
RispondiEliminaMa perchè non sono così anche i nostri politici?!...
Virò: eh, sarebbe bello fossero così anche loro...
RispondiEliminaAnche a me fa piacere poter parlare in maniera civile.
Anche perché poi è proprio dalle esperienze diverse e dalle varie sfaccettature colte dagl'altri che ci si fa un'idea più totale di qualcuno/qualcosa.
Proprio perché non ho pregiudizi nei confronti di Oldani che ho voluto scrivere proprio tutto quello che ho "sentito" lunedì sera: volevo capirne di più, perché evidentemente in un qualche modo sono rimasta affascinata da questo chef e volevo tutte le opinioni possibili.
Sarebbe davvero meraviglioso se si potesse parlare di tutto così civilmente...
La Voiello riesce a coinvolgere in tutte le sue iniziative,peccato non essere stata presente .
RispondiEliminaGrazie Sarah per la segnalazione,ho chiesto l'amicizia per poter commentare,sono in attesa.
Da Oldani io ci ho mangiato un paio d'anni fa.
RispondiEliminaInteressante, la sua cucina. Niente di più però, niente di memorabile. Hai ragione: il marketing ha preso talmente piede che si potrebbe andar lì a mangiare qualsiasi cosa.
ps: i piatti inclinati però sono BELLISSIMI.
DANIELA
Interessante se capito dalle parti di Milano.
RispondiEliminaHo pubblicato un post che fa per te: fragole e limone!Le prime del 2010.
Ciao
Claudia
Nanny: è vero, ho già avuto modo di prendere parte a qualche serata ed è sempre stato interessante e molto piacevole! :)
RispondiEliminaDaniela: più me ne parlano (nel bene e nel male) più sale la curiosità. Mi toccherà andarci davvero...:)
Claudia: se sai di capitarci circa un anno prima (per poter prenotare in tempo) potrebbe essere interessante ;P
Ciao Sarah
RispondiEliminaHo appena lanciato una cosa carina per coinvolgere blogger e tradizioni. Passa da me per saperne di più.
Besos