Come si raccontano le emozioni?
Proviamo dall'inizio, e se temete i post troppo personali (o semplicemente non vi interessano) scorrete fino in fondo per la ricetta :).
Dal 7-15 maggio Milano è stata/è/sarà tempestata di eventi legati alla gastronomia e tutto il mondo che le ruota attorno: avrete sentito parlare della Milano Food week? No, non fashion week, food! :)
Oltre alle svariate occasioni di eventi ed incontri sparsi per la città (QUI potete trovare tutti gli eventi previsti nelle varie giornate, col calendario ed i luoghi in cui si svolgeranno), dall' 8-11 maggio presso la nuova fiera di Milano si è svolto "Tutto Food", la fiera del businness agroalimentare.
Il mio ruolo sarebbe quello di presentatrice, fotografa, intrattenitrice, giocoliera e chi più ne ha ne metta.
In verità gli show cooking erano previsti per 4 giornate, con altre foodblogger impegnate nello stesso ruolo, ma l'11 maggio era la data prevista per me, in cui avrei dovuto affiancare Giancarlo Morelli, chef dell'Osteria del Pomiroeu.
Ora, chi non mi conosce non sa della mia fobia assoluta del palcoscenico, odio essere al centro dell'attenzione e sentirmi più di un paio d'occhi puntati addosso mi agita parecchio: figurarsi affiancare uno chef stellato sotto gli occhi di pubblico, videocamera e con tanto di microfono. Ma-stiamo-scherzando???
Morelli lo conoscevo già (di nome), il Pomiroeu non mi suonava affatto nuovo (notare l'eufemismo prego), così spinta da curiosità ho fatto qualche ricerca in rete: ho trovato un suo video ad Identità Golose e dire che mi è piaciuto subito è poco.
Ecco, ed ora che faccio? Accetto, vivendo con tachicardia per una settimana, rischiando di morire di crepacuore a mettermi in gioco così, oppure rifiuto e rosico chiedendomi come sarebbe stato se...? Molte fb-amiche, di fronte ai miei dubbi, mi han detto che dovevo buttarmi e fregarmene, che sarebbe stato bello, di provarci insomma.
Oltre ogni immaginazione, ho risposto alla mail: ok, ci sto. Testuali parole. Molto professionale, vero? :D
A questa mail sono seguiti giorni di terrore, un sacco di machimel'hafattofare, mentali e non, alti e bassi emozionali.
Alla fine, l'11 maggio è arrivato.
Paura? Cacchio, sì! Emozione? Tantissima. Tremarella? Chevelodicoaffà.
Fortunatamente sono arrivata con un po' di anticipo ed in pratica mi hanno subito presentato lo chef, che nel giro di 1 minuto mi guarda e mi propone: ci diamo del tu?
Ecco, al di là di tutto, della stella Michelin (che, dite quel che volete, ma un po' di soggezione la mette eccome!), del piatto preparato (io non amo l'agnello, ma non potete capire quanto era meravigliosamente buono-tenero-delicato-saporito-profumato-aromatico quel piatto!), dell'ammirazione che avevo per Giancarlo Morelli chef...al di là di tutto questo, mi ha colpita l'uomo.
"In cucina, come in tutte le cose, si può insegnare e lavorare senza mancare di rispetto a nessuno".
"Km 0? Assolutamente, purché intelligente. Se hai un meraviglioso asparago di Mezzago a disposizione, coltivato praticamente dietro l'angolo, non ha senso importare da altri Paesi. Ma se il prodotto di qualità eccellente lo posso trovare solo altrove, perché devo restare chiuso nel mio guscio ?"
"Sono sempre curioso. Prima parlavo con due ragazzi siciliani, giovani, che mi hanno raccontato per filo e per segno del loro allevamento di lumache: li ho riempiti di domande per due ore!"
"Ho iniziato a cucinare a 14 anni, ora ne ho 52 ed ho ancora così tanto da imparare e conoscere. Sai che in Perù c'è una cultura pazzesca per il cibo? A Lima ci sono qualcosa come 9000 ristoranti e ...."
In sintesi (ma tanto in sintesi) alcune delle cose che mi ha raccontato.
Nei suoi occhi tanta passione, tanta allegria, tanta simpatia ("Ragazze, voi siete le mie blogger eh? Durante la ricetta non mi mollate, statemi addosso e fatemi tante domande: entrate in tackle come nel calcio!") quella vivacità curiosa dei bambini che sono pieni di perché e vogliono avere tutte le risposte, e mentre gliene dai hanno già elaborato un'altra domanda.
Ho la sensazione di aver imparato un sacco da lui, in quelle 3 ore: tante domande fatte, altre ne avrei volute fare, ma non avevo tempo.
Nel mezzo lo show cooking, in cui ha realizzato un commovente lombino d'agnello glassato ai primi fiori, asparagi di Mezzago con crumble di nocciole e uvetta: una poesia.
"Sembra di sentire quasi le erbe che l'animale ha mangiato, vero?" Sì, è verissimo Giancarlo, non avrei saputo definire meglio il perfetto connubio di profumi e sapori.
Alla fine dello show ancora quattro chiacchiere, i ringraziamenti (vivissimi e sinceri) per la splendida esperienza regalatami: se ho potuto goderne senza eccessivo panico il merito è principalmente suo, per avermi messa a mio agio.
E' stato come chiacchierare con un amico al tavolo del bar: certo, un amico che ne avrebbe un monte di cose da insegnarti, e che proprio per questo vorresti non smettesse mai di parlare.
Grazie davvero Giancarlo (ed anche al suo staff, tutti veramente deliziosi). Conto di venirti a trovare al Pomiroeu quanto prima, anche perché molto curiosa di vedere quella nuova vetrina di cui mi hai parlato :).
Se voleste andare anche voi, ecco i riferimenti:
OSTERIA DEL POMIROEU
Via Garibaldi 37 (Angolo via L. Da Vinci 47/49)
20831 Seregno (MB)
Tel: 0362 / 237973
Aperto 7 giorni su 7, pranzo e cena
Ed ora qualche foto e la ricetta ovviamente... Ammesso che qualcuno se la senta di tentare l'emulazione. :D
Ed ora la ricetta... Certo, come sempre, la caratteristica principale dei grandi chef è la ricerca e l'uso di grande materia prima: per quanto possibile sarebbe bello cominciassimo a farlo tutti, perché davvero un piatto cambia totalmente.
Determinati prodotti è difficile reperirli da semplici appassionati (o farseli in casa senza le attrezzature professionali), ma la cucina per noi dovrebbe essere soprattutto divertimento e passione, quindi perché non partire dalle idee dei grandi ed elaborarle in casa a nostra misura? Anche solo provarci può essere divertente! :)
LOMBINO D'AGNELLO GLASSATO AI PRIMI FIORI, ASPARAGO DI MEZZAGO, VIOLE E CRUMBLE DI NOCCIOLE ED UVETTA (ricetta di Giancarlo Morelli, Osteria del Pomiroeu)
Ingredienti per 10 porzioni
1,4 kg di carré di agnello disossato
900 gr di asparagi bianchi (in questo caso di Mezzago)
250 gr di jus di carne (in questo caso il fondo di carne classico, fatto con ossa di agnello, con le verdure classiche ma senza erbe aromatiche, a cui si aggiungerà essenza di fiori, in questo caso viole e rose)
50 gr di burro
100 gr di burro chiarificato
erbe aromatiche (mi pare ci fosse santoreggia...)
sale e pepe
viole
30 gr di uvetta
40 gr di farina di nocciole
150 gr di pane bianco
essenza di fiori (usata nel jus, a piacere)
30 gr di scalogno
Preparazione
Disossare il carré d'agnello (San Macellaio può farlo per voi ;)).
Rosolare il lombino con burro chiarificato, erbe aromatiche e scalogno (o aglio).
Passare il lombino in forno per 4-5 minuti.
Pulire gli asparagi (se sono quelli di Mezzago vanno assolutamente pelati) e scottarli in acqua: nel nostro caso sono stati messi sottovuoto con scorza di arancio ed erbe aromatiche e cotti a vapore). Raffreddare subito in acqua e ghiaccio.
Stufare una parte dello scalogno col burro, poi aggiungere il jus d'agnello e ridurre: passare la salsa al chinois fine ed aggiungere l'essenza di fiori.
Tagliare il pane a piccoli pezzi e farlo tostare in forno con un goccio d'olio extravergine, poi aggiungere la farina di nocciole e l'uvetta tritata.
Insaporire gli asparagi in casseruola con burro, sale, pepe ed erbe tritate.
Comporre il piatto, guarnire con viole fresche e terminare col crumble di nocciole ed uvetta spolverizzato sull'agnello.
Brava hai fatto bene ad andare, ci sarei dovuta essere anch'io, peccato altrimenti ci conoscevamo ;(
RispondiEliminaFrancesca e Clio sono due persone fantastiche e sono sicura ti abbiano circondata di attenzioni.
Gli chef stellati? A volte le stelle ce l'hanno nel cuore ;)))
Ognuno di noi ha le sue paure e le sue fobie, non è facile buttarsi, ma fatto il primo passo poi tutto viene molto naturale e spontaneo, specie se si ha accanto una persona come lo Chef con cui hai avuto modo di collaborare, quindi hai fatto benissimo a lanciarti e a non lasciarti sfuggire questa opportunità! La lombatina di agnello ha un aspetto magnifico, merito di questa ricetta che è davvero notevole e che in qualche modo potremmo provare a rifare a modo nostro. A noi l'agnello piace molto, la cosa difficile è reperire della carne così bella!
RispondiEliminaBacioni da Sabrina&Luca
E adesso devi venire a casa mia ;-) Sai ho in mente una cosina,che ti consegnerò a Settembre..ehehehehe ;-) Brava brava brava!!!!
RispondiEliminaBellissimo il post personale che rivela un po' di più di te, così spontaneo e confidenziale...
RispondiEliminaFosse per me potresti impostarli tutti così anche se, ragionandoci, metti in fondo sempre un po' di te nelle tue presentazioni ed è proprio il carattere al contempo intimo ma comunque di spessore che rende il tuo blog così speciale...
Ciao ! Vedo che hai avuto il pèiacere di conoscere Giancarlo!! E' una persona squisita, al Pomireau ho seguito il corso sul pane un mese fa e lui è veramente una persona gentile con tutti! Ti consiglio vivamente di andare a cena da lui, o anche a pranzo visto che hanno ottime formule a 22 euro, lo staff è veramente eccezionale e ti coccola dal primo istante in cui entri. E' molto bello anche il contesto architettonico in cui è inserito il ristorante, ti lascio il link del mio post in cui ne parlavo, nel caso volessi dargli un occhio.
RispondiEliminaBaci
http://chiharubatolecrostate.blogspot.com/2011/04/il-corso-sul-pane-antico-all-osteria.html
Bellissimo racconto e bellissima esperienza...e grazie anche di aver raccontato le tue emozioni. E' sempre emozionante conoscere delle belle persone, e se sono chef, in questo caso ancora meglio! Per la ricetta.....io abito a due passi da Mezzago, ma a parte quello...difficile riprodurla...ma noi ci proviamo però! E' anche questa una bella sfida! Ciao cara, buon lunedì....franci
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